Benvenuti nel sito LE COLLINE DI ICARO allevamento riconosciuto ENCI-FCI, buona visione

di Elisabetta Covelli e Paolo Rovri - foto e contenuti: tutti i diritti riservati

SESSIONI DEDICATE ALLA RAZZA


LA STORIA

A nostro avviso, il primo passo da affrontare, prima di adottare il nostro amico per la vita, è capire con precisione, con chi avremo a che fare, privilegio peraltro concesso a noi, e non al nostro futuro compagno. Cerchiamo quindi di sfruttare l'occasione, con il fine ultimo di apprendere quanto più possibile, per meglio vivere questa affascinante esperienza. Prima di entrare nel merito della straordinaria razza rappresentata dal Bovaro, è forse utile sapere, o ribadire, chi sia in realtà questo animale, tanto famoso ed amato, IL CANE.

Il cane, come sappiamo tutti, è un mammifero, per la precisione digitigrado, appartenente alla famiglia Canidi dell'ordine carnivori. A seconda delle razze, il cane domestico (Canis familiaris) ha forma ed aspetti notevolmente diversi; le sue dimensioni possono variare da oltre 90 cm di altezza al garrese, sino a 120 Kg di peso, a meno di 20 cm e Kg 0,900 in alcune razze nane. Ha il cranio convesso, la testa solitamente allungata, è portata orizzontalmente; la robusta dentatura è costituita da 42-44 denti, i cui molari, caratterizzati da corona piatta, provano che l'alimentazione carnea è mitigata.

Gli occhi hanno forma e colore variabili a seconda delle razze; le orecchie possono essere diritte, cadenti o semicadenti; il mantello ha pelame lungo o corto, morbido o ruvido, dal colore uniforme o pezzato, nelle tinte più svariate; pochissime razze sono prive di pelo. Le zampe anteriori hanno 5 dita e quelle posteriori 4, tutte fornite di unghie non retrattili, e perciò sottoposte ad usura. Il cane ha molto sviluppati i vari organi di senso, in particolare quello dell'olfatto. Raggiunge la maturità sessuale intorno all'anno; la gestazione dura 2 mesi ed i piccoli, il cui numero è variabile secondo le razze e l'età della madre, sono ciechi ed inetti: al decimo giorno i cuccioli aprono gli occhi, al ventesimo camminano e presentano i canini e gli incisivi superiori; a un mese di vita la dentatura è completa ed è sostituita da quella definitiva fra il quarto ed il quinto mese. L'età del cane si determina dall'usura dei denti, che inizia dagli incisivi e si estende poi ai canini. Sebbene alcuni cani possano vivere anche 20 anni, generalmente il cane non supera l'età di 15 anni, e intorno ai 10 lo si considera già vecchio.

Ad oggi le razze canine sono numerosissime (oltre 400), e sono raggruppate in sei tipi fondamentali che si distinguono per evidenti caratteri morfologici: si hanno così i cani molossoidi, lupoidi, levrieroidi, braccoidi, volpinoidi e bassettoidi. Per quanto riguarda il profilo della testa, se l'unione del muso con la fronte presenta una netta demarcazione, oppure una curva concava o convessa, la razza si dice rettilinea, concavilinea o convessilinea. Secondo la forma del corpo si hanno razze longilinea, brevilinea o intermedia; per le classificazioni morfologiche si tiene invece minore conto della coda, della struttura delle zampe e della conformazione delle orecchie. A seconda delle loro attitudini e soprattutto dell'uso a cui sono destinati, i vari cani si possono assegnare ai gruppi e sottogruppi che andremo di seguito ad indicare. Teniamo comunque conto che poi, nella realtà, la maggior parte dei cani, si adatta allo stile di vita del nucleo famigliare (branco), che li ospitano, e molte volte ci sembra di non riconoscere le caratteristiche peculiari della razza che abbiamo scelto. In realtà, il cane conserva sempre gli istinti innati, difficilmente cancellabili, e se avrete la voglia di osservare con attenzione il vostro cane, non potrete fare a meno di accorgervene.

Parlare di origini, in generale per tutte le razze canine, è come camminare sul ciglio di un burrone, poiché è estremamente difficile individuarle con esattezza. Per quanto concerne i Bovari Svizzeri, esistono ad oggi due teorie, o se volete scuole di pensiero. La prima sostiene che i Bovari, discenderebbero dal Mastino del Tibet, mentre la seconda opta per una connotazione autoctona.

MASTINO DEL TIBET

Questo cane risulta originario degli altipiani dell'Asia centrale, e dopo essere stato parzialmente addomesticato dalle popolazioni locali, raggiunse successivamente nel corso delle migrazioni, le regioni a sud, in prossimità di India e Persia. Bisogna attendere Alessandro Magno, perché questi cani, attraverso la Turchia si diffondessero in Europa, dove, definitivamente addomesticati, se ne iniziò l'allevamento. Qui, con l'appellativo di Molossi, furono utilizzati dall'uomo nei più disparati impieghi, dalla guerra, alla guardia, alla protezioni di beni e persone, al traino, e così via. Gli incroci spontanei che ebbero luogo successivamente, avrebbero dato origine a nuove razze europee. In Svizzera esisteva un cane, proveniente dal nord Europa, di cui si hanno tracce certe, perché rinvenute nei villaggi lacustri, e databili intorno al 4000 avanti Cristo, chiamato 'cane delle torbiere'. L'incrocio di questi esemplari con i Molossi, avrebbe dato origine ad un cane di medie dimensioni, sia in termini di taglia che di peso, che successivamente selezionato, acuendone alcune caratteristiche rispetto ad altre, avrebbe dato origine alla maggioranza delle razze da pastore.

CANE AUTOCTONO

L'altra teoria si basa proprio sulle tracce del 'cane delle torbiere', rinvenute in Svizzera, affermandone un origine autoctona. Questo esemplare sarebbe, secondo questa teoria, l'unico antenato dei Bovari Svizzeri e a supporto si citano le dimensioni dei crani rinvenuti, molto simili a quello dell'attuale Bovaro del Bernese. La storia invece dei Bovari Svizzeri come razze definite e riconosciute, è veramente brevissima. Partendo dall'epoca Romana fino alla metà del secolo scorso non esiste abbondanza di materiale che testimoni la presenza dei nostri Bovari. Alcuni reperti di terracotta risalenti appunto al periodo Romano, rinvenuti nei pressi di Windisch, raffigurano un tipo di cane molto simile al Bovaro del Bernese; altri riferimenti si possono rintracciare in alcuni racconti di vita rurale. Non dimentichiamo che il Bovaro, è per antonomasia un cane di montagna, e vivendo originariamente in Svizzera al fianco delle popolazioni montane, ne segue l'isolamento, dovuto alla mancanza di vie di comunicazione. Solo in epoca successiva, con l'avvento del traffico ferroviario le valli più sperdute possono progressivamente uscire dal loro isolamento. Contemporaneamente nasce in Europa, e in particolare in Gran Bretagna, la passione per i cani di razza; si cominciano ad organizzare esposizioni e si inizia a parlare di standard. La Svizzera non è da meno e comincia a familiarizzare con l'allevamento canino, occupandosi soprattutto di razze straniere. Teniamo infatti presente che l'unica razza svizzera riconosciuta è il San Bernardo (1833), mentre molte razze, tra cui i Bovari, sembrano essere immeritevoli di considerazione. Il Bovaro, in particolare, è considerato un cane da fattoria, il cui unico fine è quello della guardia delle abitazioni, del bestiame e il trasporto del latte nelle valli o verso i mercati di città, quasi non fosse sufficiente per ambire ad un riconoscimento ufficiale. Gli appellativi che ne testimoniano tale utilizzo, si sprecano e il nostro Bovaro viene di volta in volta soprannominato : cane da stalla, da mucca, da baita o da macellaio. Sembra incredibile ma questa straordinaria razza sarebbe stata destinata ad essere dimenticata, se non fosse stato per il merito di un patriota di nome Albert Heim. Nato nel 1849, geologo, innamorato del proprio paese e della natura, professore al Politecnico di Zurigo, appassionato allevatore di Terranova (affisso Von Wolbach) scopre e promuove questa razza, nel tentativo di preservarla. Così si occupa in prima persona, e con il sostegno di altri amatori, nella divulgazione di notizie, nel censimento degli esemplari presenti sul territorio elvetico, nonché nell'organizzazione di esposizioni per la sua presentazione e conoscenza. A lui si deve il suo allevamento come pura razza, la definizione dello standard e la diffusione oltre frontiera. Ad essere precisi si deve parlare di razze e non di razza, perché i Bovari Svizzeri riconosciuti, per merito di Albert Heim sono ben quattro: il Bovaro del Bernese, il Bovaro dell'Appenzell, il Bovaro dell'Entlebuch, il Grande Bovaro Svizzero. Il suo operato fu fondamentale per la salvaguardia di queste razze autoctone, con un'antica origine e meritevoli di essere ufficialmente riconosciute.


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